Figlie Selvagge

Si tratta del romanzo storico meglio scritto che io abbia letto negli ultimi anni. Partiamo dalla trama, che è complessa e vi terrà in sospeso fra colpi di scena e plot twist fino all'ultima pagina. Rosa è una medichessa ma, poiché nel 1630 alle donne era preclusa l'istruzione accademica, gli uomini al potere la accusavano di stregoneria. Insieme alle figlie Maria e Bianca, cura i malati grazie all'uso sapiente delle erbe e aiuta le partorienti. Gli eventi si svolgono nella città di Benevento, sapientemente tratteggiata dalla penna di Cinzia Giorgio, che ad ogni pagina ci fa emozionare, tremare, sorridere e soffrire insieme alle protagoniste. E' un romanzo camaleontico, perché racchiude in sé due storie, separate da un evento chiave che cambierà ogni cosa. Teniamo per mano la stessa protagonista, eppure stentiamo a riconoscerla. 

Una delle cose che mi sono piaciute di più di questa lettura è il modo in cui Cinzia descrive la paura, l'angoscia e l'insicurezza: esse non si limitano ad essere sentimenti, perché li possiamo annusare, sentire, vedere. 

Ci sono personaggi crudelmente terribili ma anche personaggi buoni che offrono un supporto quasi eroico al personaggio principale. 

Veniamo ora alle tematiche, perché è qui che la storia dà il meglio di sé: stregoneria, patriarcato, violenza, oppressione, donne che si supportano, amicizia, amore, rapporto madre-figlia, speranza, resilienza, intuizione e un pizzico di magia (se vogliamo definirla tale, altrimenti provvidenza andrà benissimo). 

Potrei parlare per ore di questa storia che mi ha ammaliata e portata con sé in un'epoca lontana. 

Ringrazio Cinzia Giorgio per averci donato questo rubino e per il confronto accorato. Figlie Selvagge è un libro necessario, che consiglio a tutti coloro che hanno bisogno di una storia appassionante. 

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